Legittima l'aspettativa di riservatezza dei lavoratori.
Un'azienda non potrà installare le telecamere all'interno degli spogliatoi dei dipendenti. Lo ha ribadito il Garante della privacy che ha respinto la richiesta di una società di attivare un sistema di videosorveglianza che avrebbe violato la legittima aspettativa di intimità e la dignità dei lavoratori.L'azienda metalmeccanica riteneva la misura necessaria per arginare le "numerose e ripetute segnalazioni di effrazioni negli spogliatoi", che l'avevano già indotta a rafforzare gli armadietti, dotandoli di lucchetti, e a installare una telecamera all'ingresso degli spogliatoi.Il sistema era configurato in modo tale da prevedere espressamente il minuzioso controllo dell'intera area adibita a spogliatoio, senza alcuna limitazione all'angolo di ripresa, in una zona connotata, invece, da una particolare aspettativa di riservatezza e di tutela della intimità e dignità della persona.L'azienda aveva anche allegato le denunce di furti subìti negli ultimi 2 anni ma che riguardavano furti avvenuti in altre aree dell'azienda e al di fuori dell'orario di lavoro.Il progetto di installazione, per giunta, non rispettava neppure l'accordo raggiunto con i sindacati né per quanto riguarda i luoghi di installazione delle telecamere né, per i tempi di conservazione delle immagini. FONTE: GARANTE PRIVACY