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L'obbligo del Mobility manager aziendale e la redazione del piano spostamenti casa-lavoro

Il Decreto Legge Rilancio prevede che le aziende con più di 100 dipendenti localizzate in un capoluogo di Regione, in una Città metropolitana, in un capoluogo di Provincia o comunque in un Comune con popolazione superiore a 50.000 abitanti redigano il piano spostamenti casa-lavoro dei dipendenti e nominino il mobility manager aziendale. Le modalità attuative saranno tuttavia stabilite con un successivo decreto.

Al fine di favorire il decongestionamento del traffico nelle aree urbane mediante la riduzione dell'uso del mezzo di trasporto privato individuale, le imprese e le pubbliche amministrazioni con singole unità locali con più di 100 dipendenti ubicate in un capoluogo di Regione, in una Città metropolitana, in un capoluogo di Provincia ovvero in un Comune con popolazione superiore a 50.000 abitanti sono tenute ad adottare, entro il 31 dicembre di ogni anno, un piano degli spostamenti casa-lavoro del proprio personale dipendente.

A tal fine le aziende (e le pubbliche amministrazioni) nominano un mobility manager con funzioni di supporto professionale continuativo alle attività di decisione, pianificazione, programmazione, gestione e promozione di soluzioni ottimali di mobilità sostenibile del proprio personale. Inoltre il Mobility Manager promuove, oltre l'adozione del piano degli spostamenti casa-lavoro, la realizzazione di interventi di organizzazione e gestione della domanda di mobilità del personale, al fine di consentire la riduzione strutturale e permanente dell'impatto ambientale derivante dal traffico veicolare nelle aree urbane e metropolitane. 

Le modalità attuative del provvedimento saranno definite con un successivo decreto del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, di concerto con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti.

Fonte ASSOLOMBARDA - dicembre 2020

 

 

Mobility Manager. ERSG ne ha fatto un servizio.

 

 

 

Nota della dott.ssa Barbati

Sicuramente il momento storico e sociale che stiamo vivendo, da ormai più di un anno, a causa dell’emergenza da Covid-19, sta obbligando le aziende (di ogni tipo) a ripensare ogni settore delle proprie attività. 

Conseguentemente, le misure aziendali di contenimento della pandemia come l’intensificazione dell'uso dello smart working ridisegnano i modelli di vita e di lavoro della società con ripercussioni sugli obiettivi e gli strumenti della mobilità aziendale (come ad esempio l’uso del trasporto pubblico). 

La figura del Mobility Manager aziendale era già prevista dal Decreto del MATTM del 1998 ma con soglie di 300 dipendenti per le imprese e 800 addetti per le PA. Il decreto Rilancio ha cambiato la soglia, prevedendo l’obbligo della sua adozione a tutte le società con 100 o più dipendenti localizzati in comuni, capoluoghi di provincia e regione e città metropolitane con popolazione superiore a 50 mila abitanti.

 

E’ cambiato anche  l’obiettivo: in passato era ottimizzare costi e impatti della mobilità sul territorio, con aspetti di efficienza e attenzione ambientale. Oggi invece, con l’arrivo del Covid-19, il focus si è spostato verso la salute dei dipendenti, il distanziamento sociale e la gestione dello smart working. 

 

Come raggiunge il nuovo obiettivo? Redigendo il PSCL (piano spostamenti casa-lavoro) dei propri dipendenti– per legge ogni anno entro il 31 dicembre allo scopo di :

 

  1. valutare ed analizzare le abitudini di mobilità dei dipendenti;
  2. indicare le possibili soluzioni da adottare per ottimizzare gli spostamenti casa-lavoro.

 

Mobility Manager. ERSG ne ha fatto un servizio.

 




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