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Lo smartworking fino ad ottobre 2020.

SMART WORKING: dal lockdown, al Decreto Rilancio, ad oggi con proroga al 15 Ottobre 2020 dello stato di emergenza.

Un breve excursus, nei tratti più significativi, fino ad oggi

A cura della Dott.ssa Emilia Barbati

 

Lo Smart Working “agevolato o semplificato”, in epoca COVID-19, è una forma di lavoro “da remoto” in condizioni appunto “agevolate”, autorizzata e prevista come misura di prevenzione dal contagio.

In virtù di questa misura si è data facoltà, ai i datori di lavoro, di utilizzare questa forma di lavoro “particolare” per i propri dipendenti, senza stipulare preventivamente un accordo individuale ed in deroga alla disciplina generale dello Smart Working <<ordinario>> previsto dal DLGS 81/07, con la sola consegna dell'informativa pubblicata sul sito dell'Inail, per assolvere agli obblighi in materia di salute e sicurezza.

Infatti:

  • Il Dpcm del 25 febbraio 2020 ha permesso di adottare lo Smart Working “agevolato”, cioè senza necessità degli accordo e,quindi semplificato, nelle zone del nostro Paese più colpite dall’infezione da COVID-19. 

Si ricorda che, per come da DLGS 81 del 2017, le caratteristiche dello Smart Working “generale o ordinario” sono in linea di massima:

  1. Accordo individuale e informativa scritta al lavoratore e se presente al RLS;
  2. Durata;
  3. Recesso;
  4. Tempi di riposo;
  5. Strumenti informatici forniti dall’azienda (se possibile o, in mancanza, quelli a disposizione del dipendente);
  6. Ecc (si rinvia per tutto quanto non esposto al DLGD 81/07)
  • Il Dpcm del 1° marzo 2020 ha permesso di adottare la modalità semplificata, in tutta Italia, fino al 31 luglio 2020.
  • La Legge 17 luglio 2020, n. 77, di conversione con modifiche del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34 (c.d. decreto Rilancio), recante misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all'economia, all’art. 90, ha precisato che, per l'intero periodo emergenziale (previsto fino al 31 luglio 2020), i datori di lavoro del settore privato dovranno comunicare al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, in via telematica, i nominativi dei lavoratori e la data di cessazione della prestazione di lavoro in modalità Smart Working, ricorrendo alla documentazione disponibile sul sito.

Il Decreto prevede, inoltre, che i genitori lavoratori dipendenti del settore privato, con almeno un figlio a carico minore di 14 anni, avranno diritto al lavoro agile a condizione che tale modalità sia compatibile con le caratteristiche della prestazione e che nel nucleo familiare non vi sia altro genitore beneficiario di strumenti di sostegno al reddito, nei casi di sospensione o cessazione dell'attività lavorativa, o che non vi sia un genitore non lavoratore. 

Per i datori di lavoro pubblici e privati, la modalità di lavoro agile potrà essere applicata a ogni rapporto di lavoro subordinato fino alla cessazione dello stato di emergenza e, comunque, non oltre il 31 dicembre 2020.

 

Recentemente, in un’audizione in Parlamento, il Ministro dell’Economia e delle Finanze (Roberto Gualtieri)  ha parlato dello stato di salute dell’economia italiana, e presentato i contenuti del cosiddetto “Decreto Agosto”.

Il Governo ha redatto il provvedimento che si pone l’obiettivo di dare impulso al Paese ed alla sua produttività messa in ginocchio dalla pandemia di COVID-19.

Sono previsti ulteriori interventi per sostenere il mercato del lavoro con, ad esempio, assunzioni a tempo indeterminato ed uscita dalla cassa integrazione e, in relazione allo Smart Working,  la proroga delle procedure semplificate nel settore privato.

Il 29 luglio, il Consiglio dei Ministri ha dato il via al Decreto Legge che proroga le misure varate per contenere l'epidemia di coronavirus. 

Il testo, approvato su proposta del premier Giuseppe Conte e del Ministro della Salute Roberto Speranza, è strettamente connesso con l'allungamento dello stato di emergenza ora prorogato al 15 ottobre 2020 con contestuale proroga del lavoro agile “Smart Working”.

 




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