Con sentenza n. 26450 del 29 settembre 2021, la Corte di Cassazione ha affermato che in caso di superamento notevole (per alcuni anni) del limite fissato dalla legge (250 ore annue ex D.L.vo n. 66/2003) o dalla contrattazione collettiva, può cagionarsi danno da usura psico-fisica, di natura non patrimoniale distinto da quello biologico, la cui esistenza è presunta in quanto lesione del diritto garantito dall’art. 36 della Costituzione, mentre ai fini della quantificazione è necessario valutare sia la gravità delle prestazioni che le indicazioni della contrattazione collettiva.
Fonte: dottrinalavoro