Stipulavano finti contratti di appalto ma nei fatti fornivano operai imballatori, in alcuni casi anche privi di ogni contratto di lavoro, non osservando i minimi salariali ed evadendo la contribuzione INPS. Il sistema è stato scoperto dall’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Ravenna, nell’ambito di controlli mirati al contrasto degli appalti/somministrazione di manodopera avviati all’interno di alcune imprese – del territorio ravennate – del settore degli imballaggi ed allestimenti industriale (l’Ispettorato nella sua nota non ha fornito ulteriori informazioni).
Il meccanismo messo in atto da un cittadino extra-comunitario, racconta l’Ispettorato, consisteva nell’assumere solo formalmente connazionali ed altri cittadini comunitari (per lo più provenienti dalla Romania) – illecitamente forniti da pseudo società (in alcuni casi appositamente costituite) con sedi in Lombardia – manodopera che veniva poi inviata a lavorare presso aziende di Ravenna e provincia.
Gli ispettori hanno accertato che il cittadino extracomunitario – costituita una ditta artigiana – si proponeva alle aziende operanti nel settore degli imballaggi, offrendo non servizi di imballaggio, ma nei fatti forniva solo manodopera fatturando poi fittiziamente servizi mai resi. Il cittadino una volta creatasi la ditta artigiana, reclutava e dirigeva gli operai facendoli formalmente assumere da imprese compiacenti con sedi nella provincia di Milano, i lavoratori poi venivano portati a lavorare in alcune aziende ravennati e dagli accertamenti è emerso che gli operai lavoravano, anche per molti mesi, in nero ed anche per 13/14 ore al giorno.
Gli ispettori hanno comminato sanzioni per 130 mila euro ed hanno accertato una evasione contributiva di oltre 100 mila euro, oltre a deferire all’Autorità Giudiziaria il cittadino extra comunitario ed i due titolari delle imprese utilizzatrici per somministrazione fraudolenta di manodopera.
Fonte: ravennanotizie.it