Con il decreto legge 21 settembre 2019, n. 105 è stato introdotto un nuovo reato, con riflessi sul Dlgs.231/01, relativo alla prevenzione dei rischi sulla sicurezza nazionale cibernetica.
Il fine: assicurare un livello elevato di sicurezza delle reti, dei sistemi informativi e dei servizi informatici di interesse collettivo.
E’ stato istituito il c.d. ”perimetro di sicurezza nazionale cibernetica”: uno strumento diretto ad "assicurare un livello elevato di sicurezza delle reti, dei sistemi informativi e dei servizi informatici delle amministrazioni pubbliche, degli enti e degli operatori nazionali, pubblici e privati, da cui dipende l’esercizio di una funzione essenziale dello Stato, ovvero la prestazione di un servizio essenziale per il mantenimento di attività civili, sociali o economiche fondamentali per gli interessi dello Stato e dal cui malfunzionamento, interruzione, anche parziali, ovvero utilizzo improprio, possa derivare un pregiudizio per la sicurezza nazionale”.
Il legislatore ha ritenuto di estendere, la rilevanza del reato ai fini della responsabilità amministrativa degli enti ex D. Lgs. 231/2001, infatti il comma 11, dell'art. 1, del D.l. n. 105/2019, prevede che «[…] all'ente responsabile ai sensi del decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231, si applica la sanzione pecuniaria fino a 400 quote».
Per valutare l'effettiva portata di questa nuova estensione della responsabilità da reato previsti dal Dlgs.231/01, occorrerà attendere che, con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, siano individuati i soggetti - pubblici e privati - obbligati al rispetto delle prescrizioni, probabilmente entro quattro mesi dalla conversione in legge del Decreto.
Fonte: Gazzetta Ufficiale