La sentenza del 16 dicembre 2019 della Corte di Appello di Firenze, pronunciatasi sulla nota vicenda di Viareggio del 29 giugno 2009, contiene 890 pagine di rilievi sul Dlgs 231/01 che vanno dall’ imputabilità di enti stranieri privi di sede in Italia, all’inefficacia del Modello Organizzativo (MOG), al rapporto tra la Capogruppo e le controllate, alla composizione e poteri degli Organismi di Vigilanza di alcune delle società coinvolte.
La Corte ha ritenuto che il Modello Organizzativo adottato non fosse efficace perché l’OdV collegiale (il cui Presidente era Responsabile della Direzione internal audit e altri componenti come dipendenti) fosse dipendente dell’Azienda.
La sentenza riporta come "non si rilevava, nella struttura organizzativa di (………), la presenza di un organo indipendente dall’Amministratore Delegato, cioè avente le caratteristiche previste dall’art. 6 c.1 b) D.Lgs. n. 231/2001, che fosse capace di controllare anche il suo operato e di rilevare quindi, in particolare, la mancata previsione di un controllo (…): infatti l’Organismo di Vigilanza previsto da questo M.O.G. risultava composto dai Responsabili delle Direzioni Audit, Affari Legali e Societari, e Organizzazione, Sviluppo e Risorse Umane Staff, tutti soggetti dipendenti dall’Amministratore e per i quali non erano previsti meccanismi espliciti che impedissero le interferenze da parte dei vertici aziendali”.
Infine, i Giudici hanno censurato anche il fatto che l’Organismo non abbia irrogato nessuna sanzione.