Pubblicato il 10 Giu 2018Con sentenza n.
25979 del
7 giugno 2018 la seconda sezione penale della Corte di Cassazione ha affermato che il pagamento di
retribuzioni inferiori a ciò che è riportato in busta paga ed il mancato pagamento di prestazioni straordinarie svolte oltre il normale orario di lavoro configura il reato di estorsione e quello di autoriciclaggio ai sensi dellart. 648-ter 1 c.p., in vigore dal 1 gennaio 2015.Lautoriciclaggio punisce la condotta posta in essere da un soggetto che ha commesso o concorre a commettere un reato che è il presupposto da cui derivano proventi illeciti.La Corte, confermando la misura cautelare del sequestro finalizzato alla confisca a carico dei soggetti amministratori di una Srl, ha rilevato che i rastrellamenti di liquidità concretizzatosi attraverso il mancato pagamento delle quattordicesime mensilità, di anticipi versati soltanto formalmente, del corrispettivo di permessi non goduti, avevano uno scopo ben preciso: quello di costituire una riserva economica per pagare provvigioni o altri benefici in nero in favore dei venditori della società.Nella sostanza, fondi di provenienza illecita venivano reinseriti allinterno dellazienda. La Srl risponde per autoriciclaggio ai sensi del D.L.vo n. 231/2001.