C'è un altro virus che viaggia parallelo al Covid-19: è quello del cybercrime, che nel periodo del lockdown è diventato ancora più pervasivo, come ha spiegato a Roma, al Salone della Giustizia, il direttore del Servizio centrale della Polizia postale e delle Comunicazioni Nunzia Ciardi intervenendo al dibattito "Cybercrime: attacco all'economia".
«La pandemia ha aumentato la superficie d'attacco, visto che quello che non potevamo fare fisicamente lo facevamo online, dal lavoro agli acquisti alla sanità» e i reati informatici di conseguenza sono aumentati «esponenzialmente», ha spiegato Ciardi, fornendo alcuni numeri:
Un aumento del tasso dei reati informatici che ha indotto la Polizia di Stato a «individuare un protocollo specifico, detto Covid rosso, affinché i nostri gangli sul territorio fossero in contatto con i soggetti interessati, allertandoli ad aumentare i loro livelli di sicurezza».
«Siamo di fronte a organizzazioni criminali strutturate, non a singoli soggetti, perché questi milioni di euro poi vanno spacchettati e riciclati», mette in guardia la direttrice della Polizia postale, indicando la strategia da seguire per proteggere il sistema economico dai cyber attacchi e contemporaneamente crescere mettendo a frutto le potenzialità offerte dalle tecnologie digitali: «La sfida per un Paese che vuole emergere è spingere sulla digitalizzazione, soprattutto in un momento in cui la pandemia ha messo il luce gli aspetti fragili, e investire sulla sicurezza».